Il giardino di limoni


Tra Israele e Palestina non c'è ancora dialogo: la palestinese Salma vive dei frutti del suo giardino di limoni, ma il suo nuovo vicino è il ministro della difesa israeliano, convinto dai suoi servizi segreti che la vegetazione possa ospitare fautori di tragici atti terroristici. Arbitrariamente si decide di abbattere gli alberi, offrendo a Salma un risarcimento monetario a cui lei non è interessata. Non c'è contrattazione, scontro, lite fra vicini: la disputa si consuma in un tribunale in cui il diritto di parola è puramente teorico. Selma viene allontanata con la forza dalla sua piccola piantagione, a lei cara come un familiare, ed è costretta a vederla perire di sete sotto i suoi occhi, ma non può parlare con il ministro. Questi non sembra neanche preoccupato di un reale attacco terroristico: ciò che gli viene consigliato va fatto, sono solo limoni, e, infine, ha anche offerto una somma considerevole, che per la legge marziale non è tenuto a sborsare, a questa vicina petulante. Non intende danneggiarla, vuole solo circoscrivere il pericolo che rappresenta, relegarla in un angolo, escluderla dalle sue cure quotidiane. Sua moglie è d'altro avviso: unica nel film, cerca con l'altra parte in causa un contatto diretto che le viene costantemente negato.

Il finale è fin troppo realistico: la convivenza forzata di due entità che non vogliono confrontarsi ma pretenderebbero di ignorarsi anche quando le circostanze non lo permettono produce frutti acri come limoni acerbi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le conseguenze dell'amore

Blade Runner 2049

La finestra di Orfeo - Orpheus no mado