though guys don't dance

Mi capita spesso di approcciare un autore leggendo una sua opera minore, e così ho fatto anche la mia conoscenza con Norman Mailer, vincitore di ben due premi pulitzer e autore del ben più famoso The naked and the dead.
Tim Madden si sveglia la ventiquattresima mattina da quando sua moglie ha "tolto le tende" con i postumi di una sbornia colossale, un'amnesia per gli accadimenti del giorno precedente, un cane fidato che sembra intimorito dalla sua presenza e il sedile della sua Porsche coperto di sangue. Dal suo nascondiglio per la mariuana fuoriesce una testa di donna... solo la testa. Comincia allora una ricerca disordinata, onirica e fantasiosa delle prove della sua innocenza, di cui egli stesso è tutt'altro che convinto: nella sua pazza corsa la realtà si mescola col sogno, con le proiezioni suscitate dall'alcol e dall'erba, con le intuizioni quasi supernaturali che il protagonista condivide con molti dei personaggi.
Thriller pieno di ritmo, di invenzioni, di scene divertenti ma anche orribilmente trash, di colpi di scena e improbabili reincontri, con uno squisito gusto per la ricerca lessicale. Opera minore, certo, che invoglia però ad approfondire la conoscenza dell'autore; esiste anche un film, tratto dal romanzo, diretto dallo stesso Mailer, vincitore di un Raspberry Award per la peggior regia: inutile dire che non mi sono sforzata di cercarlo, anche perché -seppure scritto con piglio cinematografico- non penso mi attrarrebbe in una confezione audiovisiva.

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