Sliding Doors


Film d'esordio di P. Howitt, ha lanciato Gwineth Paltrow e confermato -se ce ne fosse stato bisogno- la bravura english and understated di John Hannah; deve la sua fortuna ad un impianto curioso, spesso imitato in seguito, ed una riflessione sul libero arbitrio e il caso, argomento che non passerà di moda neanche fra dieci secoli.
Una pierre (Pierre, p-r..? una pubblicitaria!) di fresco licenziata torna a casa con qualche ora d'anticipo e:
-A) si infila tra le porte scorrevoli del metrò, trova il suo abietto fidanzato con l'ex-amante, fragrante delicto, lo lascia, incontra James, si rifà una vita e....
-B)sbatte contro le porte senza riuscire a salire sul treno, viene scippata e ferita, torna a casa presto ma non abbastanza da sorprendere il fedifrago e continua a mantenerlo perché scriva il suo libro, accettando un estenuante impiego da cameriera, finché...
Senza approfondire i particolari, nel caso non l'abbiate visto, sappiate però che i due binari infine trovano un punto d'incontro che ci fa sobbalzare e credere ancora che quella stessa trama apparentemente balia del Caso, forse talvolta cede al Destino.
Completano il tutto dei dialoghi brillanti, un'ottima colonna sonora e una galleria di personaggi minori esilaranti, capeggiati dall'amico del fidanzato infedele, specchio delle sue insufficienze ed inettitudini.

Commenti

  1. Gwyneth qui è meravigliosa, ma sembra che in questo caso gli uomini siano molto più divertenti. Penso ad Hannah che cita i Monty Phyton, ma anche l'ex è insuperabile nel gestire una tresca.
    Sono forse tutti macchiette???

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