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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Lisbona - parte seconda

Dopo una settimana di ferie, pure e bellissime ferie, oggi il grande momento del primo speech in inglese è arrivato. Non pensavo che mi sarei sentita a disagio nel parlare in lingua straniera in un microfono, ma non posso negare di aver esperito una tensione che non mi è abituale... comunque nessun fischio e nessuna evidenza di russamento, stanotte posso dormire tranquilla. Ancora non riesco a capacitarmi invece delle meraviglie che ho scoperto negli angoli più impensati di questa città, la vera perla di un impero perduto, malinconico e pieno di dignità, che non si strappa i capelli né si batte il petto, ma piange silenziosa il suo passato glorioso. Ecco in due parole cos'è la saudade , e per capirlo bisogna andare a sentire il fado , cioe il fato , il canto popolare di qui. Noi abbiamo avuto l'incredibile fortuna di sperimentarlo in una bettola dell'Alfama che non pensavo di vedere mai nell'attuale omologazione turistica: A Baiuca (la buca, suppongo) è un'osteria

Lisbona - parte prima

Ero già stata in questa città circa dieci anni or sono, e non la ricordavo così attraente. C'è un profumo di vita nell'aria, di spezie, di fiori in boccio, di pesce alla griglia, che sorprende: nella metropolitana di Torino non si sente alcun odore, tutto è filtrato e sterilizzato, a Parigi e a Londra le tubes odorano di smog e di ascelle sudate, piedi non lavati e fiato d'ubriachi, a Roma l'aria del metrò è un'istigazione darwiniana a sopravvivere in assenza di ossigeno. Che ci crediate o no, a Marques de Pombal la metropolitana sa di baccalà fritto. Il primo giorno di vacanza è stato meravigliosamente disorganizzato. Recatici a Belèm, abbiamo trovato chiusi sia la torre che il Mosteiro de los Jeronimos , ma ci siamo rifiugiati un una pastreleria superba e antichissima dove, circondati di azuleios, abbiamo fatto incetta di pasteis alla cannella. Nel pomeriggio siamo saliti sul tram giusto nella direzione sbagliata e invece di visitare il castello di San Giorgio a

Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

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Helena (G.Jones) è una donna di mezza età appena abbandonata dal marito, Alfie, un sessantenne arzillo con pretese sportive e desideri sensuali ancora vispi (A. Hopkins). Mentre lei si rifugia nell'occultismo, lui si risposa precipitosamente con una prostituta decisamente vistosa, per l'imbarazzo di sua figlia (N. Watts). Sally, la figlia in oggetto, dal canto suo si barcamena tra un marito inconcludente e fedifrago e un superiore molto affascinante (A. Banderas) che le apre le porte del mercato d'arte. Insomma, una commedia di Woody Allen dove tutti sono apparentemente infelici e alla ricerca di qualcosa, che poi è solo amore. Eh, sì, il maestro della commedia sofistico-psicanalitica sembra dirci che con tutti i nostri pasticci, le scelte azzardate, le insoddisfazioni latenti e le piccole e grandi slealtà manifestiamo il nostro bisogno d'amore, e viene ricompensato chi l'ha mostrato in modo più ingenuo e spontaneo e senza turlupinare il prossimo. Niente di nuovo s

I ragazzi stanno bene

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Jules e Nic sono due signore di mezza età che si amano e vivono insieme ormai da molti anni con i loro due figli, Joni e Laser, concepiti grazie all'inseminazione artificiale. Una (A. Bening) è un medico irascibile e sfumatamente controllante, l'altra (J. Moore) un'arredatrice di esterni con una certa propensione alla New Age e ai fallimenti. Raggiunta la maggiore età Joni può finalmente esaudire il desiderio di Laser, il fratellino, e conoscere con lui il padre biologico, Paul (M. Ruffalo), un ristoratore alternativo e stranamente desideroso di essere accolto nel ménage familiare della sua prole. Vi si inserisce con la poca grazia di un elefante in cristalleria, offrendo ai ragazzi un modello di genitore nuovo, sì, ma anche non richiesto e forse inopportuno, data la presentazione quantomai tarda, e a Jules un'alternativa pericolosa ad un rapporto di coppia che inizia a subire le crepe del tempo. Di questo film mi è piaciuta l'idea di base, ma mi ha deluso l'eff

Emma in bianco

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Dal momento che Jane Austen è fonte di ispirazione sempiterna per tante di noi, proseguo la mia più che esigua collezione di abiti da sposa con un esemplare stile Impero che immagino indosso a Emma, la protagonista dell'omonimo libro. Semplice, elegante, in taffetà di seta panna e fiori di pizzo bianco e dorato, come le catenelle che pendono dal punto vita, di agata e oro. Al collo, un ciondolo in oro e perla a forma di ape. Più Napoleonico di così si muore, e poi è il simbolo dell'amore domestico!

Into the wild

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Christopher McCandless si è laureato con ottimi voti, ha qualche risparmio da parte, Harvard gli ha proposto un PhD prestigioso che i suoi sarebbero felici di finanziare. Anche perché niente sembra interessare i due orgogliosi genitori come una carriera ambiziosa e remunerativa, almeno secondo l’impressione che Chris ha ricevuto negli ultimi anni, in cui ha appreso a disprezzarli per le loro infedeltà e per la mancanza di rispetto e di amore che informa il loro rapporto. Si decide dunque ad un gesto radicale e fugge, privo di documenti e di denaro, in un lunghissimo viaggio attraverso gli Stati Uniti, a contatto con la natura anche nella sua forma più aspra. Incontra molte persone con cui stringe dei legami profondi, ma nessuno sembra abbastanza forte da trattenerlo con sé; il suo rifiuto della società occidentale lo spinge a sottrarsi all’amore delle sue molteplici, nuove famiglie, oltre a rifiutare quella vecchia. Il percorso di liberazione assume forme sempre più estremiste e lo con

Pubblicità!

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Buonasera a tutti, come le Signorine della RAI di molto prima che io nascessi vi comunico un palinsesto interessante, "in onda" su http://cinetvforum.altervista.org/blog/ : (ehm, attenzione, attenzione) QUESTA sera, ore 20.30, QUARTO POTERE , di Orson Welles; la visione è consigliata a tutti, trattandosi del film forse più premiato della storia del cinema. GIOVEDI' p.v , alle ore 20.30 (e a che ora, sennò? mica trasmettiamo striscia o i pacchi prima! facciamo le cose per bene come ai tempi in cui ero alle elementari e il film veniva introdotto da The "A" Train ) PSYCO , di Alfred Hitckcock, la cui visione si consiglia ad un pubblico non troppo impressionabile: in particolare da evitare se nella doccia avete la tendina invece dell'anta rigida, che almeno fa più rumore quando viene aperta e -soprattutto- è trasparente . PROSSIMAMENTE: BLADE RUNNER , di Ridley Scott. Seguirà dettaglio. Come funziona? Vi collegate al sito suddetto e seguite la chat mentre ved

GATTACA

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Approfitto di una replica, per una volta in prima serata, di un film che qualche anno fa sapevo quasi a memoria. Jerome Morrow è un brillante ingegnere spaziale che in poco tempo è arrivato ai vertici di GATTACA, la Porta dell'Universo . C’è solo un piccolo problema… non è Jerome Morrow. Vincent, questo il suo vero nome, è un comune umano nato per fede, concepito naturalmente e discriminato per il suo genoma scadente: un Non-Valido. Jerome Eugene Morrow, per noi solo Eugene, aveva tutto quello che serviva per scalare la società in cui era stato progettato, ma non ne aveva il desiderio. I due vivono ormai una vita interdipendente, in cui Jerome lavora al suo sogno e produce reddito adeguato al sostentamento suo e di Eugene; quest’ultimo fabbrica campioni di materia corporea che Jerome deve proporre ad ogni test lavorativo. Finalmente la missione su Titano che Jerome brama da anni è a portata di mano, ma il suo superiore viene ucciso in circostanze violente e un ciglio abbandonato ac

Apocalipse Now

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Il colonnello Kurtz è un uomo geniale, un eroe di guerra, un soldato coraggiosissimo. Ma è anche assolutamente folle. Il capitano Willard è profondamente turbato dalle atrocità che ha già visto in Vietnam, si trascina tra fumi d'alcool e altri paradisi artificiali, finché non gli ordinano di uccidere il colonnello, che ha formato una sorta di dittatura in territorio cambogiano. Parte perciò per un viaggio coatto attraverso la pazzia della guerra, scortato da militari dalla psiche rinserrata in un delirio nato per proteggerla da una realtà troppo disgustosa. Massimo esemplare di questa razza di esaltati, il tenente colonnello Kilgore (Robert Duvall), che conduce la carica dei suoi sulle note di Wagner, organizza uscite di surf nel mezzo di un’incursione e pronuncia il celebre, agghiacciante monologo su quanto adori l’odore del Napalm al mattino… odora di vittoria. Di vittoria! Che ironia, per una delle più grandi sconfitte americane di tutti i tempi. Willard si interroga incessante