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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

Dieci inverni

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Camilla e Silvestro si incontrano nella laguna veneta e si innamorano senza accorgersente. Diventano amici, si scambiano appartamenti, vanno a coabitare; lei va in Russia e allaccia una relazione con un maturo drammaturgo con un figlio, lui che sembrava più disorientato si laurea prima di lei e comincia a lavorare in una specie di vivaio per bambini. Si desiderano da lontano, si feriscono, si maltrattano e finalmente capiscono di amarsi, dopo dieci inverni. Film intimista, il cui tono crepuscolare è sottolineato dalla fotografia bruna e gli interni bui e ombrosi, che trasmettono il freddo in cui i protagonisti si incontrano: lui che cerca di allontanarlo col sole e la vitalità dei vent'anni, lei che lo ricerca attivamente come mezzo per isolare e definire i suoi interessi.  Mieli costruisce un'opera prima delicata e bella, forse un po' da Festival, che però non annoia, con due protagnisti bravi e simpatici. Michele Riondino rende bene il giovane scanzonato che non ha i

Austenland

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Jane ha vissuto una vita all'ombra di Mr Darcy, in particolare dalla sua incarnazione BBC: il miraggio di Colin Firth in una camicia zuppa la perseguita e le impedisce di vivere serenamente una storia d'amore decente. Una sua vecchia zia facoltosa le lascia in eredità una vacanza a Pembrook Park, UK, dove tutto è ricostruito come nel 1816 e attori ben addestrati fanno vivere le ospiti in un'atmosfera a metà tra il sogno austeniano e il gioco di ruolo. Tutta rivestita di crinoline Regency, cominciando dai mutandoni, Jane si districa tra il vivere l'esperienza da fiaba offertale e il non innamorarsi di un fantoccio che recita un amore di carta inchiostrata. L'idea di partenza è molto carina, ma il risultato è rovinato dalla scontatezza dello sviluppo dell'intreccio e, soprattutto, dalla prosa opaca e un po' sciatta di S. Hale. In particolare il ventaglio lessicale e il periodare restano di livello liceale, salvo qualche sprazzo di luce nei dialoghi finto-ot

Another Earth

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Per fortuna non tutte le sorprese cinematografiche sono uguali. Ieri mi sono diffusamente lamentata del molto atteso Lincoln, oggi vi parlo invece di un film uscito in sordina, sotto l'egida del cinema indipendente e un po' intellettuale. Il tutto inizia con una ragazza innamorata dell'astrofisica, Rhoda, appena ammessa al MIT. La sera in cui festeggia l'ammissione un nuovo astro compare in cielo, un pianeta che sembra il perfetto specchio del nostro e, per osservarlo mentre guida travolge la famiglia Burroughs. Dopo anni di carcere, annientata nelle sue aspirazioni da uno schiacciante senso di colpa, decide di abbandonare le scienze per abbracciare i lavori più umili e in un anelito di espiazione si propone all'unico superstite dell'incidente come colf. Mentre il rapporto tra il compositore e professore John si approfondisce in modo sbilanciato (lui non sa chi sia Rhoda), il Terra2 si avvicina e si appura che è abitato dalle stesse persone della "Terra1

Lincoln

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Al Centrale di Torino, in via Carlo Alberto, si può vedere ogni tanto un bel film in lingua originale. Ci eravamo già state per vedere Il Cigno Nero -che ci era assai piaciuto- e abbiamo deciso di tornare per l'ultimo Spielberg, candidato a dodici statuette dorate (12!), nonostante la sala a forma di budello e lo schermo medio-piccolo. Lincoln è stata una grande sorpresa: è il massimo, e unico, complimento che gli farò. Per il resto lo considero una macchia sul curriculum di Spielberg, che ci ha regalato dei capolavori assoluti, da E.T. a Schindler's List, passando da A.I., Minority Report e, perché no, anche Indiana Jones. Il film di ieri sera invece è verboso, prolisso, lunghissimo, noioso e marrone.  Il biopic sul presidente forse più amato degli Stati Uniti si concentra sulla votazione del tredicesimo emendamento che eliminerebbe la schiavitù (e inginocchierebbe l'economia del Sud), proprio mentre l'Esercito Confederato si rifiuta di cedere le armi all'Un

Il mio angelo segreto – Un amore di angelo

Ecco la recensione di cui potevate fare a meno, il trash rosa seguito de Il mio angelo segreto. Ne ho approfittato per scriverla in inglese e usarla come test sul sito "trova lo scrittore cui somigli" (I write like...), ma ne aggiungo anche una versione italiana se preferite farvi due risate nella madre lingua. After IDA, I’m going to tip you off on its sequels, of which I should be ashamed considering how snobbish I usually am; hoping I won’t shake (and loose) all of my two dozens of readers, I summed them up together in a single post. We just left Mia in a coma, ready to have a talk with her perfect loved one, Pat, and we marveled at the possible endings: 1. The gooey hypothesis – he actually is not dead at all and his never found body is laying somewhere waiting for the princess to wake him up; 2. The brave hypothesis – she stays in an autistic (maybe frankly autogratifying) relationship with a ghost to whom she make love in her dreams; 3. The “normalizing” hypot

Scrivo come...

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I write like David Foster Wallace I Write Like by Mémoires, journal software . Analyze your writing! E non ho mai neanche letto un suo libro, credo! Shame on me!! Dice Wikipedia che viene considerato una delle più grandi menti del secolo scorso. Mi sa che il sistema si è sbagliato! In ogni caso vi posto la recensione che mi ha fruttato questa attribuzione nei prossimi giorni.

Biancaneve e il cacciatore

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Biancaneve viveva felice e contenta a casa sua con mamma e papà, i regnanti di un minuscolo floridissimo stato, finché non rimane orfana di madre e il padre non impalma una bella profuga che passava di là. Ravenna in realtà è una strega bellissima che mantiene il suo aspetto meraviglioso a spese dei malcapitati giovani di cui si nutre e il cui potere è insidiato dalla bellezza di Biancaneve, ormai donna e ancora reclusa nella torre del castello. Alla maggiore età la nostra eroina scappa dalla matrigna assassina e viene aiutata da un cacciatore vedovo. Il principe? Qui si chiama Williams e non ha questo titolo; anche il suo ruolo è un po' diverso da quello della tradizione. Non parliamo della figura dei nani, che della fiaba originale conservano solo la statura. Non è un film terribile (ne ho letto peste e corna), ma certo non è un capolavoro. A fronte di qualche immagine graziosa della foresta incantata e della regina cattiva (C. Theron), brava e bella, la storia è piuttosto pi

Sabato, domenica e lunedì

È sabato e Donna Rosa è già lì che prepara la sua specialità a beneficio di tutta la famiglia: il leggendario ragù alla napoletana per cui è famosa in tutta la città. L’unico apparentemente non interessato alla faccenda è suo marito Peppino che ostenta indifferenza per la cucina, per il giorno di festa, per la gestione del proprio negozio di vestiti e per l’apertura della bottega del figlio minore. Da qualche tempo i suoi rapporti si sono molto raffreddati anche nei confronti del vicino, il ragioniere Luigi Ianniello, così amabile e aperto. Donna Rosa dal canto suo non tollera le mattane del marito e lo ripaga con superbo disinteresse e ira malcelata, fino a che i rancori tra i due coniugi non esplodono, come sempre nel momento e nella circostanza meno opportuni, durante il pranzo della domenica, davanti ai figli, la nuora, la sorella di lui, il padre di lei, la coppia di vicini. E allora che si fa, con una coppia di cinquantenni che dopo aver concepito tre figli non è riuscita a rag

Il segreto dei suoi occhi

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Precocemente pensionato, Benjamìn Espòsito decide di scrivere un romanzo su un vecchio caso che lo aveva marcato all'inizio della carriera, omicidio con violenza sessuale su una giovane sposa. Quasi trent'anni prima l'indagine lo aveva avvicinato alla sua superiore, giudice Irene Hastings, per cui ha sempre provato sentimenti profondi mai dimenticati, e gli aveva fatto conoscere il marito della vittima, il giovane Ricardo Morales, vedovo contrario alla pena di morte.  Nella Buenos Aires degli anni Settanta SPOILER!!! il colpevole, individuato dal sottoposto-spalla di Benjamìn, aveva scansato l'ergastolo, protetto dallo Stato: Gomez è infatti una spia al soldo della polizia, tanto più "utile" dato che non si tira mai indietro davanti alla commissione di atti di violenza efferata. Ma l'amore dei tre protagonisti, così impotente di fronte all'iniquità politica dei tempi, non si rassegna a dimenticare la giovane signora Morales, finché ogni nodo non v

Il mio vicino Totoro

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Negli anni Cinquanta Satsuki e Mei si trasferiscono in campagna col papà, mentre la mamma è ricoverata in un sanatorio lì presso. Durante la permanenza scoprono l'esistenza dei Totoro, grandi esseri buoni e pelosi che si fanno scarrozzare da Gattobus, un incrocio tra il gatto del Cheshire e una corriera di campagna. Provata dalla mancanza della madre, la più piccola scappa e si perde, ma in aiuto di Satsuki arriva Totoro con tutta la sua magia. La trama di questo famosissimo film di Miyazaki è apparentemente molto semplice, anzi è stata molto criticata proprio per questa sua estrema linearità. Eppure è questa caratteristica, unita ad un talento pittorico estremo, a esaltare i temi dell'opera che rese celebre il regista: gli affetti della famiglia, il rapporto con la natura, la presenza dell'elemento magico anche nella vita più "normale" che si possa immaginare. Non ci sono cattivi, perché non è vero che solo la cattiveria fa notizia: alla faccia di Prop

Beautiful Creatures (La Sedicesima Luna)

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Innanzitutto, Buon Anno. Tra i propositi per l'anno nuovo c'è quello di trascurare meno il blog: comincio subito con un libro che sarà prossimamente film, Beautiful Creatures. C'è un ragazzo di sedici anni, Ethan, che sogna una fanciulla impossibile da salvare, e c'è una ragazza di quindici anni, Lena, che sembra il paradigma della donna dannata in fieri. Si innamorano, ma lui è un comune mortale, lei una ESPer (qui li chiamano Caster) che ancora non sa se sarà reclamata dal lato Luminoso o da quello Oscuro della Forza (Magica, ma la sostanza non cambia tanto). E il libero arbitrio, è una cosa che si mangia, o serve per lavarsi? Insomma, amore impossibile condito con salsa paranormale. Però devo anche aggiungere che quest'opera prima è una bomba, a firma Garcia & Stohl. Se certo deve molto alla gothic romance attuale (un po' di Twilight , un po' di Vampire Diaries -poco, eh!-, qualcosa di Ursula LeGuin e persino un po' di Harry Potter)  rispe