L'Abbazia di Northanger

Catherine Morland non è la tipica eroina austeniana: non è bellissima, e forse neppure carina, non è per niente colta, è molto giovane (diciassettenne), legge solo romanzi gotici (come un'adolescente di oggi che leggesse solo Twilight e affini) e decisamente downwitted. Che poi vorrebbe essere un modo elegante per esprimere la sua estrema dabbenaggine.
Ha dalla sua dei genitori moderni e intelligenti, che la amano per quella che è, e un candore disarmante. Con queste uniche doti conquista Henry Tilney, secondogenito di una famiglia abbiente che risiede nell'antica abbazia del titolo, nonostante le snobistiche intenzioni del di lui genitore.
La trama di quest'opera giovanile, primo romanzo compiuto di Jane Austen ed ultimo ad essere pubblicato, postumo, non potrebbe essere più semplice e lineare, volutamente priva di colpi di scena e di profonde evoluzioni dei caratteri. 
L'interesse del libro è soprattutto nel suo stile brillante e fresco, che delinea una parodia per nulla velata dei due generi letterari di moda durante la giovinezza di zia Jane, il feuilleton sentimentale e il gotico-horror. Che fa allora la zietta? Trasloca un'oca senza pari a Bath, dove ha agio di dileggiare le convenzioni medio borghesi declinate nei balli cittadini, nelle passeggiate alla Pump Room (fondamentalmente espositori per fanciulle all'asta dei mariti e per signore di mezz'età in cerca di sollievo alla noia), nelle gite fuoriporta coperte da finti intenti culturali, e la fa innamorare del moderato, assennato, moralissimo Henry -venduto con corredo di perfettissima sorella Eleanor. A questo punto l'oca è già mezza cotta, e si può passare, con maggiore bonomia, a ridacchiare delle atmosfere alla Anne Radcliff (che Jane del resto amava molto), in un'abbazia con un nome che, tradotto letteralmente, vuol dire "rabbia del Nord" e che invece, con gran scorno della protagonista, è moderna, ariosa, pulita e comoda. Se Tilney padre fosse vissuto oggi sarebbe stato capace di sostituire gli elementi originali con materiali sintetici, snaturando il monumento solo per consentire una maggior resa energetica. L'unico personaggio veramente orrido del romanzo è, del resto, proprio questo futuro suocero finto progressista.
Certo, è una prova acerba se impietosamente paragonata a Persuasione o a Orgoglio e Pregiudizio, ma è leggera, divertente e arguta; per esempio i due fratelli Tilney sarebbero stati terribilmente irritanti se dipinti da qualcun altro, mentre riescono assai simpatici e teneri. Insomma, è la prova acerba, sì, ma di una gigante.

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