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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Libertà (Freedom)

Dopo Le Correzioni, Franzen torna con un altro libro fulminante, spietato e bellissimo. Questa volta abbiamo ancora più personaggi, ancora più diramazioni per dipingere un vero romanzo corale che indaga e scandaglia tutte le possibili declinazioni della libertà. Nella vita familiare, nell'economia, nella politica ambientale, libertà. Una libertà che, nel nostro occidente -e, ci dice l'autore, negli USA soprattutto- si è confusa con l'individualismo sfrenato e ha creato un falso mito da perseguire che non ha fatto altro che allontanarci dalla felicità, perché si sa che l'essere umano sperduto nelle sue infinite libertà è il peggior giudice di ciò che è bene per sé. Non si può riassumere in breve la trama di quest'opera monumentale, allora provo a raccogliere i sommi capi intorno al nucleo dei personaggi più importanti. Patty: la competitiva che sente di aver dovuto sempre cedere troppo, in amore, nello sport, nella famiglia. La sua ambizione nella vita era

Salt

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Evelyn Salt lavora per la CIA, ma forse è in realtà un'infiltrata del KGB, ma quando ritorna al KGB si scopre che potrebbe essere un'infiltrata della CIA... Come una serie di scatole cinesi, Salt vuole fare il film d'azione in uno scenario di guerra fredda, ma riesce più che altro a fare una indigesta insalata di Lara Croft, Nikita, Alias e un po' di James Bond. Che sarebbero poi tutti ottimi ingredienti, ma è più o meno come fare la pizza mettendoci su peperoni, nutella e manzo affumicato: a meno che non siate le tartarughe ninja, non è un esperimento da tentare. La Jolie dimagrita e sempre più scavata in viso non ha la leggerezza arrogante della Lara, uscita da un videogioco, ma ricorda la madre maltrattata di Changeling, e mette troppo sentimentalismo in un ruolo inadeguato. La trama è così contorta che non si riesce a seguirla, sopratutto visto che la sceneggiatura non concilia l'attenzione. Felicemente evitabile.

Il Vangelo secondo l'asina

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Questa settimana Alle Fonderie Limone di Moncalieri va in scena Il Vangelo secondo l'asina, una crasi tra la Passione di Cristo in versi baciati che si recita da secoli a Sordevolo e la storia di Gesù raccontata in piemontese dall'asina Geraldina, che accompagnò Nostro Signore dall'infanzia fino alla croce. Da un lato è interessante vedere una delle Passioni popolari che facevano parte della cultura di paese (in realtà ne fanno ancora parte, fuori città): a me che sono nata e cresciuta a Torino non è mai capitato di vedere queste rappresentazioni, che a volte duravano ore, con il sottofondo musicale più vario e impersonate dagli abitanti in modo assolutamente dilettantistico, guidati dall'amore per la tradizione e per la sempreverde storia raccontata. Anche nel Nord Europa queste Passioni erano così frequenti e amate, che grandi compositori le musicarono, e penso prima di ogni altro a Bach, che ne orchestrò almeno tre (la Matthauspassion è la più famosa). D

Sole a catinelle

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Di e con Checco Zalone, 2013. Visto all'Ideal di Torino, sala 2. Checco, un rozzo rappresentante di una ditta produttrice di aspirapolvere, promette al figlio che se eccellerà in ogni materia lo porterà a fare una bellissima vacanza. Purtroppo per lui, che è in bolletta, il figlio è il primo della classe (e il cocco della maestra, educato e saggio), così gli tocca portarselo in giro per il Molise finché per caso non riceve l'invito di fermarsi col bambino in una villa di ricchissimi industriali, il cui rampollo le maniere brusche di Checco hanno riportato alla parola da una ostinata forma di "mutismo selettivo". Normalmente non vado al cinema a vedere questo genere di film che, al massimo, guardo in tv in qualche tardivo passaggio, ma sabato sera avevo voglia di cinema e francamente il paesaggio mi sembrava sul deprimente, così ho scelto di farmi quattro risate disimpegnate. E ho fatto bene! Certo la comicità impiegata è un po' rustica a voler essere gen

I guardiani del destino

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Film del 2010 di G.Nolfi con M. Damon e E.Blunt. Da un racconto di P.Dick. Un giovane politico in ascesa conosce una ballerina in cui individua per istinto la donna della sua vita. Non capisce perché ma si sente legato a lei con sorprendente intensità. I due vengono però separati da una schiera di "aggiustatori" che attraversano lo spazio tempo con dinamiche diverse dalle nostre per permettere il corretto dipanarsi del piano storico prestabilito dal "Presidente". Ma il desiderio del ragazzo di vivere la sua storia d'amore pare più forte dell'imposizione degli uomini oscuri che seguono ogni suo passo... Sono stata sorpresa di non aver mai sentito prima questo titolo, molto meno pubblicizzato di Io, Robot o di Minority Report (d'accordo, quest'ultimo gareggia direttamente in un'altra categoria vista l'accoppiata Pielberg-Cruise, ma Will Smith certo non è meglio di Matt Damon). Ero perciò un po' dubbiosa, credendo che l'ob

Storia di una capinera

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Film del 1993, di F. Zeffirelli, con A. Bettis, V. Redgrave Tratto dal romanzo di Verga, narra la storia della giovanissima Maria che è destinata al convento dalla matrigna che protegge gli interessi dei suoi due pargoli. Peccato che, in fuga dal colera, la giovine sì bella e pura fa in tempo a conoscere Nino, aspirante avvocato, e in lui l'amore, che servirà solo a tormentarla e condurla sull'orlo della follia. Del resto nel suo convento c'è la "cella dei matti", riservata alla suora di turno che perde la ragione e che -si narra- da quando il convento è stato costruito non è mai vuota. La gestione della trama è assai tradizionale, ma ciò che rende bello il film (pur non amatissimo dalla critica) è soprattutto la fotografia molto verde e un po' floue che ritaglia scene bucoliche simili a quadri di paesaggisti ottocenteschi. Tutto viene nobilitato e reso più elegante dalle luci fredde, dalla suora matta (V. Redgrave) alla protagonista, tutt'altro che

Goodbye, Lenin!

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Film tedesco del 2003, di W. Becker, con K.Sass e D. Bruhl. Madre e figlio Fervente idealista della DDR, Christiane ha un infarto quando vede il figlio Alex pestato da un poliziotto durante una manifestasione di piazza e resta in coma per qualche mese a cavallo del più grosso avvenimento del Dopoguerra, la Caduta del Muro. Quando si sveglia il suo cuore è fragilissimo e Alex, con l'aiuto della sorella Ariane, dell'amico e collega Denis e di tutto il condominio, le crea una sorta di realtà alternativa per nasconderle il fatto che la Germania Est non esiste più. Sempre in bilico tra commedia e tragedia, questa pellicola brillante parte da uno spunto intelligente per raccontarci un'utopia politica e un idillio familiare. L'utopia realizzata da Alex è l'aver creato e diretto in grande stile la DDR che lui avrebbe sognato e che non ha mai avuto, in cui ci si apre al diverso, non si spia il prossimo dal buco della serratura e ci si sforza di raggiungere la

Maledetto il giorno che t'ho incontrato

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Film del 1992, di C. Verdone. Con C. Verdone, M. Buy. Bernardo finisce in analisi dopo essere stato lasciato dalla compagna, e conosce un'altra paziente, Camilla, che ha confuso il transfert per innamoramento verso lo psicanalista. Diventano amici, incoraggiandosi a superare le fobie di cui sono costantemente preda, e cercano di affermarsi sul piano professionale: lui sta scrivendo una biografia di Jimi Hendrix, lei è attrice teatrale. Un paio di grossi litigi non riusciranno a far affondare questa nuova coppia sul nascere! Credo che questo sia in assoluto il film meglio riuscito di Verdone, che qui interpreta un personaggio sui generis ma non eccessivamente macchiettistico. Uno come Bernardo l'abbiamo conosciuto tutti, e in qualche misura ci possiamo riconoscere in parecchie delle sue manie. Questo è l'Harry ti presento Sally della commedia italiana, una love story niente affatto sdolcinata con due protagonisti votati al battibecco che riescono a tirare fuori qua

Sherlock Holmes - Gioco di Ombre

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Di Guy Ritchie, con R. Downey Jr, J. Law, N. Rapace, S. Fry. 2011 Seconda puntata della rilettura Ritchiana dell'investigatore più famoso della storia del giallo. In realtà siamo già alla prima conclusione, ovvero allo scontro diretto di Holmes col professor Moriarty, temibilissimo cattivo votato alla perfidia più nera (ricopre, con successo, la carica di cattedratico universitario... sarà un caso?). La trama è liberamente tratta da  L'ultima avventura , il libro in cui Doyle cercò per la prima volta di liberarsi del suo protagonista di maggior successo, con gran danno di immagine personale: alcuni devoti fan lo minacciarono di gravi lesioni, se non avesse resuscitato il famigerato violinista bipolare. L'Europa è scossa da una serie di attentati, mentre oscure potenze economiche cominciano ad investire nella produzione di armi. Mentre Sherlock si arrovella, il buon dottor Watson avrebbe desiderio di prender moglie, ma deve fare i conti qualche complicazione... Gu

L'amore all'improvviso - Larry Crowne

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Film di e con Tom Hanks, del 2011. Co-star, Julia Roberts. Trattasi di commedia sentimentale americana classica, con qualche elemento di (presunta) atipia. Non più giovanissimo impiegato modello viene licenziato per taglio di personale e si iscrive all'università per procurarsi il "pezzo di carta" ormai necessario a conservarsi un impiego. In facoltà incontra una serie di amici ggiovani che gli fanno un re-styling (della casa, del guardaroba, della percezione del sé, in quest'ordine) e naturalmente anche una docente coetanea ancora bella e piacente, afflitta da matrimonio fallimentare.  I (presunti) elementi di atipia che citavo dovrebbero essere la posizione di relativa subalternità della componente maschile della coppia, argomento che Holliwood ama lambire ma non affrontare (infatti Larry è sì il discente, ma la prof è decisamente più spaesata e in crisi di lui) e l'età non più verdissima di ambo i protagonisti, altro argomento che al cinema di casset

Ginger e Fred

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Il 31 ottobre di venti anni fa il maestro Fellini ci lasciava, e il mondo del cinema è diventato più opaco. Per celebrarlo, la Rai ha deciso di trasmettere due suoi film, Ginger e Fred ed E la nave va , prediligendo l'ultimo periodo di attività (mentre in Francia Artè trasmetteva La dolce vita e La strada , che da noi sono sostanzialmente impossibili da vedere in prima serata). Amelia e Pippo sono due attempati ballerini di tip-tap che nel dopoguerra imitavano Ginger Roger e Fred Astair; a più di vent'anni dal loro ultimo incontro sono reclutati da un'operazione "nostalgia", uno di quegli orrendi programmi che il telespettatore medio pare ami in cui si riesumano vecchie glorie o meteore per esporle al mondo senza pietà, coperte di rughe e di scrostature.  Questo è solo un pretesto che permette a Federico il Grande di mostrarci la sua visione della televisione dell'epoca, e in generale della vita degli anni Ottanta, che chiaramente lui percepiva