Ne le dis à personne (non dirlo a nessuno)

Di G.Canet, 2006, con F.Cluzet, K.S.Thomas, N.Baye. 125'

Alexandre e Margot si conoscono e si amano fin da bambini. una terribile sera, mentre i due tornano da un bagno notturno su un lago, lei viene brutalmente picchiata e uccisa, lui malmenato e gettato in acqua privo di sensi. La morte di lei viene ascritta all'attività di un serial killer, nessuno si spiega come lui possa essere uscito dal lago e chi abbia chiamato i soccorsi.
Trascorrono otto anni, durante i quali il ricordo di Margot non lascia un istante l'ancor giovane pediatra, finché questi non riceve un'email con la registrazione di una telecamera pubblica in cui si vede la moglie... ancora viva! nella loro proprietà che comprende il lago vengono ritrovati due cadaveri, e c'è chi tiene sotto controllo il computer del dottore: ma chi? e perché Margot aveva mentito sull'incidente occorsole qualche tempo prima della sua sparizione, in cui era stata battuta a sangue?
La polizia sospetta sempre più di Alexander, soprattutto quando nuovi omicidi si aggiungono ai vecchi, e al dottore non resta che affidarsi ad un paziente poco convenzionale della banlieu nord parigina.

ma cosa vi viene in mente di fare il bagno da soli nel laghetto in mezzo alla foresta?
il serial killer è il MINIMO che ti può capitare!

Cosa faceva Canet prima di scopiazzare Ozpetek in Piccole bugie tra amici? Un ottimo thriller, per esempio, dal taglio molto poco americano: il thriller che non ti aspetti. Teso, ma dal passo lento. Niente sparatorie, niente inseguimenti in macchina e uno solo a piedi (piuttosto simpatico), trama complessa ma perfettamente dipanata, soprattutto se visto in italiano, suppongo. Io me lo sono beccato in francese senza sottotitoli e devo dire che tra lo slang e i biascichii tipici di certe fasce sociali popolari ho avuto qualche difficoltà... i poliziotti sono incomprensibili, praticamente un gergo e un'inflessione a parte, les flics.
Senza tentare alcun tipo di critica sociale -ché non è il posto adatto- mi ha sorpreso come Canet descriva assai naturalmente luoghi e situazioni in cui le forze dell'ordine vengono ostacolate a priori da gruppi di ragazzi che non hanno bisogno di chiedersi il perché: della legge costituita non ci si deve fidare, se uno scappa rincorso dai poliziotti va protetto, punto e basta. A parte questa parentesi la storia è piuttosto convenzionale, ma ben diretta e condita da una colonna sonora di buon gusto, ed evita melensaggini cui si poteva anche troppo facilmente cedere vista la sceneggiatura di base.
In qualche punto si è tentati di pensare a La donna che visse due volte, ma lo sviluppo è piuttosto diverso, più simile forse a Il fuggitivo.
La mia preferita resta Kristin Scott Thomas, sempre perfetta per qualunque parte, ma è apprezzabilissimo anche il protagonista Cluzet, attore assai presente nella cinematografia d'oltralpe e dalle mimica che ricorda vagamente il primo Dustin Hoffmann.

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