Arrosto di filetto al sidro
In questi giorni un enigma mi
tormenta: davvero un elettromiografo deve avere l’amplificatore separato dallo
stimolatore? Come corollario, un interrogativo mi assilla, quello stesso con
cui disturbo tutti i miei cari, amici e conoscenti: devo comprare una macchina
più cara, ma di cui sono sicura, oppure prendere quella più a buon mercato che
non ho mai visto funzionare su un paziente vero?
Non sapendo risolvere l’annoso
dilemma ho deciso di rilassarmi cucinando. Ovviamente non sono riuscita nell’intento
primario, ma almeno abbiamo mangiato bene!
La ricetta è semplice ma
corposa, quindi se la servite di sera raccomando di abbinarla ad un primo
leggero e acidulo, come tortiglioni con zucchine in carpione o spaghettini al
sughetto di datterino.
Prendete un filetto tenero già
legato con del cordino alimentare (non so voi, ma io odio farlo e il risultato
non è mai perfetto). Infarinatelo generosamente mentre nella pentola a
pressione fate scaldare dello scalogno a fette in un dito d’olio d’oliva
extravergine. Fate rosolare il filetto a fuoco alto, affinché faccia la
crosticina in superficie, e aromatizzate con un chiodo di garofano, una foglia
di lauro e un rametto di rosmarino. Al posto del sale, spezzettate mezzo dado
sulla carne. Dorato il vitello, sfumate con due cucchiai di Armagnac e, dopo un
paio di minuti, irrorate con un abbondante bicchiere di sidro e un altro di
acqua. Chiudete il coperchio e cuocete per 20 minuti. Quando la valvola di
sicurezza ve lo permetterà, tagliate delle fette il più possibile sottili, che,
rimesse nel brodo di cottura proseguiranno a insaporirsi per altri 20 minuti a
coperchio sigillato. A quel punto si può riaprire e far restringere se occorre,
prima di mangiare. Buoonoo…
Cucinare qualcosa di buono aiuta sempre a superare i dilemmi morali ;-P
RispondiEliminaHai ASSOLUTAMENTE ragione. Aggiungerei anche che bisogna cucinare con amore per riuscire al meglio :D
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